Laura Milazzo



Laura Milazzo

Pittrice eclettica con una mission dedicata, l'ArteTerapia, che la vede impegnata, ogni giorno, con l'obiettivo di utilizzare l'espressione artistica quale talismano per rendere più serena la vita dei bambini affetti da autismo, aiuto spesso insperato (e sconosciuto) per le loro stesse famiglie.
Il volto racconta della sua insularità siciliana, catanese nello specifico, così come la gestualità, una mimica che accompagna le parole; arte antica, di cui ognuno conserva nel dna qualcosa della terra patria.
Un imprinting durato poco, ma sufficiente, posto che con la sua famiglia di quattro fratelli si è trasferita presto, a Milano.
"L'arte ce l'avevo dentro sin da piccola, quel desiderio di raccontare il mio mondo attraverso la luce, i colori", quelli di una Catania, posta in una tavolozza cromatica naturale. L'azzurro intenso del cielo e del mare, il nero della pietra lavica (primo ingrediente architettonico di strade e palazzi); di un'Etna che si erge misterioso (con i suoi tremila metri) e i suoi periodici lampi di fuoco.
Arrivata a Milano, sin dalle elementari si divertiva a decorare personalmente quei piccoli bigliettini augurali che ci si scambia tra familiari e amici.
Poi la strada dello studio, della formazione attenta a dare forma a quella vocazione artistica innata. "Ho avuto la fortuna che il Liceo Artistico aveva un corpo docente formato da artisti contemporanei tutt'ora in vita e attivi, che amano il loro lavoro e lo sapevano trasmettere.
Cresciuta già con lo "spirito di bottega", quello che in un Italia del Rinascimento, vedeva i giovani affiancarsi ai Maestri per apprenderne i segreti e diventare a loro volta maestri essi stessi, i più dotati. Artisti come Paolo Gallerani, uno scultore con la sua "stanza delle pulegge" o la pittrice Carmengloria Morales", che ha avuto una forte influenza su Laura.
Poi il passaggio conseguente alla storica "Accademia di Brera", il sogno di ogni artista.
Laura è tra le prime ad usare l'aerografo al corso dello scenografo Enrico Mulazzani che al tempo aveva la cattedra a Brera.
La vita è fatta di incontri, spesso casuali, che possono cambiare improvvisamente il tuo destino.
E fu così che Laura incontrò Gianni Ravagnani, uno scenografo che lavorava nel mondo della pubblicità; il loro primo colloquio fu telegrafico "Bene, signorina, ci vediamo domattina alle sei, dobbiamo costruire un'astronave", nella fattispecie una specie di Enterprise con tanto di Dottor Spock ai comandi.
Tre anni faticosi, vissuti a cento all'ora, con la realizzazione di spot che sono ancora adesso visibili in rete (Arbre Magic, Findus, Boccasana e molti altri).
Un mondo forse troppo grande (o troppo piccolo per certi aspetti) dove non si identificava per la mancanza, troppo spesso, del fattore umano, di una autenticità vera.
Incontri positivi la portano a Castelfranco Veneto dove decide di dedicarsi alla sua vera passione: l'Arte.
Si specializza in Arte Terapia mentre continua a dipingere.
Attualmente lavora come ArteTerapeuta e il tempo libero che ha a disposizione lo dedica con passione ai suoi dipinti che nel tempo prendono diversi significati in un evolversi continuo di ricerca su vari fronti comunicativi.

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